La Mediazione Familiare è un tipo di intervento volto alla riorganizzazione delle relazioni familiari e alla risoluzione o attenuazione dei conflitti in caso di separazione o di divorzio. Il percorso di Mediazione Familiare rappresenta una valida alternativa alla tradizionale via giudiziaria ed è contemplato e suggerito come via preferenziale dall’ordinamento giuridico italiano: il suo scopo è quello di consentire ai coniugi che scelgono di porre fine al proprio vincolo matrimoniale di raggiungere, in prima persona, degli accordi di separazione e di essere artefici della riorganizzazione familiare che andrà a regolare la vita futura loro e dei loro figli.
Questo tipo di servizio offerto alla famiglia in crisi si basa su di un presupposto essenziale, che lo differenzia da ogni altro tipo di intervento volto a risolvere le dispute: le persone, pur nel disordine emotivo/organizzativo che spesso accompagna una crisi coniugale, hanno la capacità di autodeterminarsi ed assumersi la responsabilità di decidere ciò che è meglio per loro, evitando di delegare a terzi, avvocati o giudici che siano, questo compito.
La Mediazione Familiare però non è necessariamente rivolta alle coppie che hanno già deciso di separarsi: in quanto servizio di aiuto in caso di conflittualità familiare, possono recarsi dal mediatore tutti coloro che vivono una situazione di conflitto in famiglia e che sentono il bisogno di trovare uno spazio neutro in cui confrontarsi per chiarire la propria posizione, le proprie idee, e ritrovare un proprio ruolo coniugale o genitoriale corroso dal tempo o da situazioni conflittuali.
La Mediazione Familiare mira a creare un setting specifico, uno spazio e un tempo “neutro” dove i coniugi abbiano la possibilità di “ripensarsi” come coppia, o come coppia che si separa ma che rimane unita nell’esercizio della funzione genitoriale: qualora la separazione dovesse essere l’opzione scelta, i coniugi durante il percorso di mediazione avranno l’opportunità di riorganizzare emotivamente e pragmaticamente la loro vita. Attraverso un percorso strutturato di negoziazione si giunge a degli accordi “ragionevoli e mutualmente soddisfacenti” su tutti gli aspetti inerenti la separazione: modalità di affidamento dei figli, calendario delle visite per il genitore non affidatario, assegno di mantenimento, divisioni patrimoniali, spartizione dei beni, e ogni altro aspetto ritenuto importante.
I dati sperimentali derivati dagli studi sulle conseguenze del divorzio condotti a livello mondiale parlano chiaro: la durata degli accordi è direttamente proporzionale al grado di soddisfazione che questi procurano a chi è tenuto a rispettarli. Ne deriva che soltanto un accordo che rispetti gli interessi di entrambi i coniugi avrà la possibilità di resistere nel tempo. Queste ricerche, avviate negli Stati Uniti, in Canada ma anche in Europa, dimostrano con evidenza che in percentuale gli accordi raggiunti in sede di Mediazione Familiare presentano un numero considerevolmente più basso di successivi ricorsi in tribunale rispetto agli accordi imposti dal giudice in sede giudiziaria. In mediazione i coniugi lavorano insieme con il mediatore per il raggiungimento di un obiettivo concreto: l’elaborazione di accordi di separazione che saranno poi presentati al giudice per ottenere la ratifica ufficiale necessaria.
La mediazione, che raramente prevede la presenza dei figli (specialmente se piccoli) rappresenta anche il modo migliore per i minori di vedere tutelati i loro diritti, bisogni emotivi ed interessi: se, infatti, il mediatore non interviene mai in merito al contenuto degli accordi, sui quali soltanto i coniugi hanno diritto di scelta, egli ha comunque il dovere di opporsi a quelle decisioni che con evidenza minaccino l’interesse dei bambini. Sono allora i figli, “i terzi assenti nel processo di mediazione”, i beneficiari privilegiati di questo tipo di intervento.
La mediazione familiare si presenta allora come un aiuto concreto ai padri e alle madri che intendono ripensare in maniera intelligente e costruttiva alla riorganizzazione del ménage familiare, evidentemente destrutturato dalla crisi coniugale. In mediazione non ci si occupa del passato e dei motivi che hanno condotto la coppia alla decisione di separarsi, a meno che questi aspetti non servano effettivamente per costruire quel tavolo delle mediazioni che farà da base all’attività negoziale dei coniugi. L’attenzione dei protagonisti si soffermerà soprattutto sui ruoli presenti e futuri e su tutti gli aspetti di gestione del nuovo assetto familiare.
Intervista su Antenna Tre Veneto
Genitori Efficaci – Castelfranco Veneto: Intervista al Dr. Paolo Mazzetto su Antenna 3 – Prima Parte
Essere genitori – Prima Parte
Pubblicato da Genitori Efficaci – Castelfranco Veneto su Lunedì 1 gennaio 2018